Venerdì 24 marzo scorso a Macerata è stata celebrata la veglia di commemorazione dei missionari martiri

 

MACERATA – Nella delicata atmosfera del Corpus Domini, la Chiesa che a Macerata sorge accanto al monastero delle domenicane, si è svolta venerdì 24 marzo, alle ore 21,30, la veglia in memoria dei Missionari martiri. Un’ora di preghiera, ascolto, canti, silenzio e adorazione di fronte a Gesù Eucarestia.

Giovani e adulti della Diocesi e di varie realtà associative missionarie, che sono coordinate dall’Equipe MissioGiovani del Centro Missionario, si sono incontrati per condividere la storia e custodire la memoria di chi nel 2016 ha dato la vita nella fedeltà ad un amore che li ha spinti ad annunciare il Vangelo nel mondo. I 26 nomi ricordati durante la veglia sono stati portati, insieme ai loro volti, già nella settimana precedente, nelle diverse realtà parrocchiali:  a tutte le comunità della Diocesi è stato infatti chiesto di prepararsi nella preghiera alla veglia che unisce tutta la Chiesa. Fare memoria dei Martiri missionari significa ritrovarsi a pregare per la vita di chi ci ha preceduto nel Regno dei cieli, significa continuare ad aprire il cuore alle tante sofferenze e ingiustizie del mondo e a impegnarsi sul loro esempio per investire la propria vita in scelte sempre più coerenti con il Vangelo.
Durante la veglia infatti si sono raccolte le offerte destinate ai progetti in Siria. Momento davvero toccante e intenso è stato inoltre l’ascolto della testimonianza di Don Eugenio, un sacerdote della Nigeria, una terra spesso dimenticata ma anch’essa fortemente colpita dal martirio.

 

La sua parola ferma e commossa ha invitato a pregare per tutti coloro che sono perseguitati e a non dimenticare mai chi, lontano o vicino, è vittima per la propria fede. Una fede che chiede a tutti di essere portatori di speranza dovunque il Signore chiama. Guidati dal canto finale, “Tu sarai profeta di salvezza fino ai confini della terra”, la veglia si è conclusa con una processione di  candele che ha portato tutti i presenti a fare propria, attraverso un gesto simbolico, la Parola che chiede di essere luce nel mondo…fino ai confini della terra.

Per l’equipe di MissioGiovani di Macerata
Annamaria Cacciamani