“Ho accettato la sfida, vado”

Francesco Taccaliti, della Diocesi di Jesi è partito per Camacari in Brasile

Don Cristiano Marasca per il settimanale diocesano di Jesi l’ha incontrato poco prima di partire

 

Come ti chiami? Francesco Taccaliti

Età? 19 (a marzo 20).

Studi? Ho preso il diploma al Liceo delle scienze umane di Jesi nell’estate scorsa, mi sono affacciato al mondo dell’università nei mesi scorsi ma ho capito che per il momento non era ancora questa la mia strada. E questo mi ha aiutato a pensare.

Perché, secondo te,  ti sto facendo questa intervista? Perché domani (2 febbraio) partirò per un lungo viaggio, non esattamente turistico, ma un viaggio di ricerca interiore.

E dove andrai? In Brasile, a Monte Gordo (Diocesi di Camacari) da don Luigi Carrescia.

Quando e come ti è venuta per la prima volta quest’idea? Ho frequentato gli amici dell’Oratorio don Bosco a Jesi che mi hanno parlato tanto della loro esperienza in Perù. Don Luca, il mio parroco, in una conversazione, ha buttato lì l’idea, di fare un’esperienza con don Luigi, ma lì per lì non gli ho dato molto peso.

Che è successo poi? Alla GMG di Cracovia (luglio 2016), in una sua catechesi, il vescovo Edoardo Menichelli (cardinale n.d.r.) ha detto a noi giovani: quando vuoi fare una cosa “pensaci, pregaci, provaci”. Mi sono detto, sono giovane, ho fede in Dio, e ho accettato questa sfida.

Che ti aspetti che cambi in te dopo quest’esperienza? Non so di preciso cosa, ma mi aspetto di avere più chiara davanti a me una via da percorrere nella vita. Sicuramente qualcosa cambierà in me, e quest’esperienza segnerà il mio futuro.

Come hanno reagito i tuoi familiari quando gli hai comunicato questo progetto? Babbo e mamma all’inizio, e non solo, forse ancora adesso, erano un po’ smarriti. E così un po’ tutta la mia famiglia.

E gli amici? Come molti, probabilmente io ho due tipi di amici. Quelli che hanno un vissuto di fede simile al mio, che hanno visto questa partenza proprio come una missione, un fare qualcosa per Dio e lasciarlo lavorare nella mia vita. Gli altri, un po’ più distanti dalla fede, pensano che sia una bella esperienza anche se non ne capiscono fino in fondo le ragioni.

Come ti sei preparato alla partenza? Ho studiato alcuni rudimenti minimi di portoghese, ci ho pregato sopra, e mi sono confrontato con molte persone. Mi sono impegnato più che in passato nel servizio ai poveri con l’Oratorio Don Bosco e con Amicizia a domicilio, mi sono sentito alcune volte con don Luigi e ho letto la biografia di don Paolo Tonucci che negli anni ‘70 ha fondato la missione cattolica in quelle zone.

Che cosa pensi che ti mancherà di più di casa? Sinceramente fino a ora non mi sono mai posto questa domanda, ovviamente penso un po’ la famiglia e gli amici. Fino a due anni fa ritengo di aver vissuto una vita molto superficiale, poi qualcosa ha iniziato a cambiare, ma mi sento come “schifito” dalla banalità delle cose, sento ardentemente il desiderio di qualcosa di più forte e profondo per la mia vita.

Che impressione hai avuto di don Luigi nei contatti che hai avuto con lui? Mi ha dato l’idea di una persona serena e realizzata che ha trovato quello che voleva nella sua vita, che poi è quello che mi aspetto di trovare anche io in questa esperienza. Ho conosciuto in questi contatti anche Marcello Carletti e due signore che aiutano in parrocchia e anche in loro mi ha colpito la gioia e la serenità che trasmettevano con molta naturalezza.

C’è qualcuno che ti ha detto “Francesco ma tu sei matto! Come ci hai pensato?!” Ovviamente sì, alcune persone che incontro mi incoraggiano, altre provano, senza risultato, a farmi perdere tutta la fiducia e l’entusiasmo. Ma se non sbaglio è successo anche agli apostoli, a san Francesco e a tanti che hanno voluto trovare un senso autentico alla propria vita.

Quando tornerai? Penso di tornare a Luglio prossimo, giusto in tempo per il Campo Missionario Diocesano che collaborerò a organizzare con la Pastorale Giovanile Diocesana.

 

Bom Viajem Francesco e tienici aggiornati di tanto in tanto sulla tua esperienza dal Brasile, magari con qualche altra intervista via Skype anche per tenere informati tutti quelli che ti conoscono e fanno il tifo per te!

Don Cristiano Marasca