Venerdì 21 aprile scorso a Loreto si è riunita la Commissione Missionaria Regionale insieme alla Commissione Migrantes regionale
LORETO – Venerdì 21 aprile scorso presso la Casa dei Scalabriniani di Loreto si è riunita la Commissione Missionaria Regionale. E’ stato un incontro organizzato dalla Commissione MIGRANTES regionale.
Dopo la preghiera iniziale e i saluti del vescovo Orlandoni e del vescovo D’Ercole sono state ascoltate due testimonianze: Don Pasteur Manirambona (arrivato nella Diocesi di Fermo nel 2005) e don Marco Presciutti (fidei donum della Diocesi di Fano per diversi anni in Brasile).
Dopo questi interventi, si sono attivati 4 Gruppi di laboratorio riflettendo su
quanto detto in precedenza. Dopo i lavori nei laboratori, sono state riportate
in maniera sintetica quanto è emerso e che viene riportato:
Il bello di stare insieme. Difficoltà sta nella lingua. La diversità come
ricchezza. Il servizio dei sacerdoti stranieri nei confronti dei propri
connazionali.
L’accoglienza è ottima nelle nostre parti è il sacerdote ha una buona carica per il proprio servizio sacerdotale.
Il problema anche a riguardo il reinserimento dei Fidei Donum che rientrano nella propria Diocesi.
Le relazioni tra le diocesi per un progetto pastorale comune. Valorizzare le esperienze missionarie, nel raccontarsi e nel saper ascoltare.
– Dopo quanto è emerso, don Nicola Spinozzi evidenzia e legge quanto scritto nel VADECUM del CENTRO MISSIONARIO nella scheda n.10, a riguardo dei Suggerimenti per l’accoglienza e il servizio in Italia dei presbiteri diocesani non italiani situato nel capitolo n.1, CRITERI GENERALI a pagg.
162-163 e che viene riportato integralmente: “La compilazione delle convenzioni non costituisce un semplice atto formale di regolarizzazione della presenza di un presbitero non italiano nelle attività pastorali della Diocesi che lo accoglie, ma esprime e rende concreto il progetto di cooperazione tra due chiese. A questo riguardo:
La decisione dell’accoglienza, sulla base di chiare motivazioni di carattere pastorale e di valutazione della persona, spetta unicamente al Vescovo o a chi egli ha delegato per questa funzione (Vicario Generale, Vicario per il Clero, ecc.) Così come tutte le determinazioni successive riguardanti il ministero affidato, l’accompagnamento da parte di altri presbiteri, l’integrazione nel presbiterio diocesano, la vigilanza e la verifica sul ministero svolto;
Vanno valutate con attenzione le richieste dei Vescovi che inviano, verificando che ci sia chiarezza sulle ragioni dell’invio e che non si tratti solo della risposta a insistenze o opportunità di carattere privato da una o dall’altra parte;
Non dovrebbe mancare anche nella Chiesa di origine una riflessione che predisponga il miglior successo dell’esperienza, evitando di procedere superficialmente e stabilendo fin dall’inizio il momento del rientro del presbitero nella diocesi di appartenenza;
Circa la comunità dove svolgere servizio, l’ideale sarebbe che la scelta non dipendesse solo dal bisogno pastorale, ma dall’individuazione di un sacerdote italiano idoneo ad accompagnare il presbitero sia nella vita pastorale che nell’approfondimento della spiritualità sacerdotale;
Il Centro Missionario Diocesano può mettere a disposizione del vescovo la sua competenza specifica sia per collaborare nella accompagnamento dei presbiteri non italiani, sia per valorizzarne la
presenza nell’ottica della cooperazione missionaria e dello scambio tra Chiese.
Al termine, prima del pranzo, Don Nicola Spinozzi (segretario della Commissione Missionaria) ha ricordato il prossimo viaggio Missionario in Albania per i componenti della Commissione e la necessità di un’esperienza giovanile che coinvolga le varie Diocesi marchigiane.
La segreteria di Missio Marche