Un interessante e profonda serata all’Annunziata di Urbino su un tema tanto attuale quanto
troppo spesso proposto in maniera distorta e fuorviante
URBINO – «Non opprimerai il forestiero: anche voi conoscete la vita del forestiero, perché siete stati forestieri nel paese d’Egitto» (Es 23,9). Con queste parole si concludeva domenica scorsa 24 marzo (III di Quaresima) la I lettura del Breviario. Queste stesse parole possono a buon diritto costituire la sintesi dell’interessante incontro avvenuto lunedì nel salone parrocchiale dell’Annunziata di Urbino dal titolo “Immigrazione tra percezione e realtà”.
L’incontro, promosso dall’Ufficio Migrantes Diocesano in collaborazione con la Caritas, ha visto la presenza come relatore di don Gianni de Robertis, dal 2017 direttore dell’Ufficio Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana. Nata nel 1987, la fondazione Migrantes è sempre stata l’espressione dell’amore di Cristo e dei vescovi italiani verso questa porzione del gregge spesso afflitta da tanti pericoli, come pecore senza pastore. Accanto a lui erano presenti p. Renato Zilio, direttore dell’Ufficio Migrantes di Loreto e padre Piergiorgio Rossi, direttore del Centro Missionario Diocesano. A far da moderatore Raffaele Pesare, segretario dell’Ufficio Migrantes urbinate. Molto gradita la presenza del sindaco di Urbino, Maurizio Gambini.
Don Gianni, sacerdote della Diocesi Bari – Bitonto, è nato il 26 marzo 1956 ed è stato ordinato sacerdote il 16 aprile 1983. Una vocazione matura, giunta durante gli studi universitari di ingegneria. Nel 1988 la licenza in Teologia fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana. Vicario parrocchiale dal 1988 al 1993, è stato parroco a San Marcello in Bari, sino alla nomina di Direttore della fondazione Migrantes. Don Giovanni è stato un “parroco in uscita” che ha anticipato molti dei temi cari al pontificato di Francesco. Fra i numerosi progetti messi in campo negli anni spiccano la casa “Donne al Centro” presso il Centro Nazareth e la casa famiglia “Centro Betlemme”. Grande l’attenzione di don “Gianni” per i giovani, di ogni etnia e religione, per i quali anni fa è stato messo a disposizione un appartamento nel quale godere di un alloggio dignitoso e proseguire i propri studi, contribuendo anche allo svolgimento delle attività parrocchiali. Ha inoltre sempre tenuto vivo un collegamento con il CARA (Centro di Accoglienza Richiedenti Asilo) di Bari.
E tutta questa esperienza pastorale vissuta sul campo della “periferia” barese si è percepita nelle sue parole. Don Gianni ha sottolineato come spesso le notizie sugli immigrati vengono distorte dai mass media, provocando, quindi, nel comune sentire un senso indiscriminato di “paura”. È necessario quindi cambiare prospettiva e intavolare un dialogo ed un’azione educativa che da un lato riconsegni a questi fratelli nome, volto e dignità e, dall’altro, favorisca la loro integrazione nella nostra società e comunità.
Terminata la relazione, che in molti passaggi ha assunto il tono cordiale del dialogo e del colloquio, si è lasciato spazio agli interventi dei presenti. In particolare molto illuminate sono state le parole del Direttore (Itala Fazi) e del Vicedirettore (Maria Teresa Moschini) della Caritas diocesana, che hanno condiviso alcune esperienze realizzate in questi anni a favore di immigrati e persone in situazioni di disagio, in particolare a favore di famiglie e giovani.
don Andreas Fassa