Celebrata la Giornata per i Missionari Martiri 2018
MACERATA – Mercoledì 21 marzo alle ore 21,15 si è celebrata nella parrocchia della natività della Santa Vergine Maria, a Passotreia, la ventiseiesima giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri. Una celebrazione costruita insieme con tutti i gruppi e le associazioni missionarie della Diocesi all’interno del Centro missionario diocesano.
Perchè una celebrazione per i martiri?
Non esiste Chiesa senza martirio, anzi non esiste credibilità della Chiesa senza chi è disposto a dare la vita, non per un’idea, non per un diritto, non per fedeltà a se stessi, ma per testimoniare la propria fede nella vita eterna. Il martire non è un uomo o una donna senza paura, o senza amore per la vita, ma è chi ha compreso che il Regno di Dio, regno di pace, amore, giustizia, è già qui, ma non ancora e per questo regno vale vivere fino a morire. Anzi vale morire, perchè quella morte porta sicuramente vita.
Perchè chiamati alla vita?
Questo è il senso del tema scelto quest’anno: Chiamati alla vita. Non solo i 23 martiri di cui abbiamo celebrato la memoria mercoledì, ma anche tutti noi. Tutti, noi battezzati, siamo chiamati a riconoscere l’immenso dono della vita, la vita in Dio, la vita nell’amore vero, la vita per cui vale la pena vivere e morire. La vita che come quella di Gesù non si ferma sulla croce a piangere il proprio dolore ma sa guardare oltre.
Chiamati alla vita, vuol dire anche morire prima di tutti a se stessi, al proprio egoismo, al proprio sentirsi sempre centro del mondo, dimenticando che così diventiamo periferia di Dio. I martiri di ogni tempo ci ricordano invece che una vita piena è una vita che resta al centro dell’amore di Dio e di quello di ogni uomo.
Ed in effetti la conclusione della Via crucis all’esterno della Chiesa con le candele accese ha voluto proprio significare questo impegno di tutti i presenti e della Chiesa locale ad essere testimonia di luce nella propria vita, portatori di quella speranza di cui la nostra terra maceratese ha tanto bisogno in questo tempo. Una speranza certa che nonostante le fatiche e le contraddizione della vita comunitaria, è possibile costruire ponti di comunione e di reciproca solidarietà. La vita dei nostri martiri ci ricorda che è solo la passione per l’uomo e l’amore per Dio che può sostenere scelte coraggiose e radicali.
Annamaria Cacciamani, CMD Macerata