La quarantena, l’isolamento, tanti pensieri e stati d’animo affollano la nostra mente… A volte ci sentiamo impotenti, a volte persi, a volte troviamo forza, tempo, felicità per organizzare la nostra reazione e il nostro contributo in questo tempo. Come reagiscono i missionari? Coloro che più di tutti sono abituati ad abbattere ogni frontiera, attraversare ogni terra, mare, fiume, confine, pur di portare il lieto Annuncio al mondo.

Dopo le precedenti riflessioni sulla Pasqua e sulla Missio ad gentes in questo tempo, ecco una sintesi del loro punto di vista alla seguente domanda:

Siamo abituati a pensare alla vocazione missionaria come ad un partire, un incontrare, un cercare. Questa quarantena ci costringe, al contrario, all’isolamento. Come pensa di tenere viva la sua opera missionaria e quella dei suoi fratelli nella sua realtà?

PREGHIERA

Anche in questo periodo di isolamento “Dio è presente, porta avanti con noi la storia,” e la preghiera diventa un potente mezzo missionario per viaggiare con “il nostro spirito verso quelle regioni in cui il Vangelo deve essere annunciato perché il Regno di Dio si attualizzi”. Una suora di clausura raccontava ad uno dei membri della Commissione: “i missionari portano Cristo al mondo, io vive la missione di portare il mondo a Cristo”. “Ogni battezzato è un chiamato, un inviato, un missionario.” Oggi, tutti un po’ in “clausura forzata, nella preghiera a Cristo possiamo portare il mondo a Lui”, con le sue sofferenze, fragilità, “possiamo farci custodi delle ferite di tante persone e delle loro speranze.”

MENTE

“Al partire, al cercare si contrappone oggi l’isolamento, che di per sé non è sterile: è una dimensione preziosa che ci consente di guardare in noi stessi, di riflettere sui nostri rapporti con gli altri, sulla nostra dimensione religiosa.” In attesa che tutto si risolva, questa quarantena ci dà tempo per pensare ed “immaginare nuove prospettive di evangelizzazione per la nostra Chiesa, dove possano apparire i segni distintivi del cristianesimo: ‘Guardate come si amano, come vivono insieme’.”

PERSEVERANZA

“Con la perseveranza imitando anche nel silenzio il Signore Gesù che non ha schivato nè la passione nè la morte in croce”.

TECNOLOGIA

“La ricetta del momento può essere recuperare il dono del tempo ed usarlo al meglio nell’annuncio missionario ad gentes tramite i media. Come Centro Missionario stiamo riallacciando i legami e le relazioni con tutti i nostri missionari sparsi nel mondo, ascoltando le loro storie, i loro bisogni e cercando di farci prossimi a ciascuno.”

“Essere missionari vuol dire annunciare a tutti, vicini e lontani, l’esperienza di un incontro che ci cambia la vita: l’incontro con Gesù, pienamente uomo e pienamente Dio, un incontro di gioia incontenibile.” Grazie alle nuove tecnologie, l’isolamento di questi giorni non ci limita in questo: abbiamo i mezzi e il tempo per farlo, per cercare amici vicini e lontani, per allacciare o riallacciare relazioni.”