LORETO – Nell’ambito e in preparazione della «Morte del Giusto», ormai notissimo evento della settimana santa a Villa Musone di Loreto, sabato sera 26 ottobre, una sala parocchiale stracolma ha seguito con il fiato sospeso la pièce « Pierre e Mohamed », monologo teatrale sull’amicizia e la morte di un cristiano e di un musulmano.
Questa avvenne nell’attentato del primo agosto 1996, dove Pierre Claverie, vescovo di Orano (Algeria), appassionato di questo Paese, nonostante le minacce, e del dialogo interreligioso e il suo giovane autista musulmano di 21 anni morirono insieme. Si era nel clima tormentato e violento degli anni ’90: migliaia di algerini furono, allora, uccisi nello scontro tra islamisti e esercito nazionale. In fondo, un racconto breve, bello e commovente, fatto con rara bravura dell’attore Lorenzo Bassotto, commentato da Francesco Agnello con le note di un hang, uno strumento musicale dalle risonanze esotiche. Alla fine, si sono ascoltate le parole del giovane musulmano, annotate in un taccuino tascabile. Parole incredibili. « Se Pierre dovesse morire, donami, o Dio, di essere con lui in quel momento. Sarebbe troppo triste che Pierre, il quale ama tanto l’amicizia, non avesse un amico al suo fianco nell’ora della morte, per accompagnarlo ». Ammirevole lucidità e maturità spirituale, che hanno enormemente impressionato i presenti, cristiani e musulmani. Al termine, un enorme cesto di medjoul, i migliori datteri, dolcissimi, di Algeria, offriva ad ognuno una consolante nota di dolcezza. Pierre è stato beatificato dalla Chiesa l’8 dicembre 2018. In quell’occasione, accanto alla sua grande foto, sorrideva il volto di Mohamed, che ne aveva condiviso il martirio.
padre Renato Zilio